L’anno inizia come sempre con tanti buoni propositi, dopo un periodo di pausa e relax passato con le persone a noi più care siamo pront* a buttarci a capofitto in una nuova avventura ricca di progetti, emozioni e (speriamo!) felicità.

Dieci di Coppe

Ormai lo sapete no? Il seme delle Coppe è quello che ci parla delle relazioni, dell’amicizia, dell’amore. Insomma è un seme che descrive il nostro rapporto con gli altri e le altre e che sottolinea principalmente il bisogno di socializzazione e di stare insieme.

Il dieci invece è un numero meraviglioso nei Tarocchi. Il numero del compimento, dopo aver esordito con l’1, aver attraversato numeri pari e dispari, stabilità e crisi, si arriva alla fine del viaggio, al dieci appunto. Qualcosa è stato fatto, qualcosa di grande, bello, positivo e possiamo quindi concentrarci su altro.

Il Dieci di Coppe ci fa sentire a casa, non la casa con i patriarchi, non la casa con le famiglie disfunzionali che non ci siamo scelti. Si parla della casa che ci siamo costruit* nel tempo, con gioie e dolori, ma in cui possiamo essere davvero noi stess*. Ci fa vedere un quadro perfetto, della nostra vera famiglia, della rete di salvataggio che è pronta a supportarci e a farci stare al meglio. L’arcobaleno, le coppe piene, bambini che giocano: è questo il luogo dove possiamo dare forma ai nostri progetti, dove possiamo sentirci al sicuro per sviluppare le nostre pazzie.

Creare questo gruppo di amore non è stato semplice, c’è stato un grande lavoro dietro per ognun* di noi, ma siamo arrivati alla stabilità. Il Dieci di Coppe ci dice che la famiglia che ci siamo costruiti è salda, armoniosa, pregna di amore ed è proprio da qui che dobbiamo ripartire. Le figure sulla carta sono di spalle, guardano avanti, verso il grande arcobaleno e così dovremmo fare anche noi. L’arcano minore ci incoraggia a fare tesoro di tutto il supporto che abbiamo, a prenderci tutto ciò che ci spetta, ad autorizzarci ad amare ed essere amati e a volare via dal nido.

Abbiamo una base saldissima e da qui dobbiamo andare avanti. Carich* di buone intenzioni e incoraggiamento, ora è il momento di fare nuovi progetti, di andare a prenderci qualcosa che abbiamo rimandato da tempo. Non ci serve l’approvazione altrui, ma avere un appoggio su cui riposare è fondamentale, quindi con il cuore carico, riprendiamoci le nostre posizioni, scopriamo nuovi mondi, nuovi interessi, nuovi lavori. Abbiamo sempre avuto bisogno di stimoli, di soddisfare la nostra curiosità e finalmente il momento è arrivato!

Cosa leggiamo?

Appunti per un dizionario delle amanti, Monique WittigSande Zeig, Meltemi

Non è una novità, come siamo abituat* ai consigli di questi schermi, ma è un consiglio spassionato. Leggere Appunti per un dizionario delle amanti vi farà prendere consapevolezza di quello che avete costruito finora. Parla di rete, di comunanza, di un mondo nuovo, di un futuro senza differenze, dove tutte (o quasi) si amano. L’amore è al centro di tutto e attraverso di esso si arriva alla creazione, al plasmare nuove relazioni, nuovi oggetti e così ogni parola prende un significato diverso e nuovo, declinato in una visione amorevole e naturalistica di un mondo buono, fatto di persone che vogliono prima di tutto volersi bene e che attraverso il loro studio e il loro percorso riscrivono la storia dell’umanità basandosi sulla sorellanza.

E cosa guardiamo?

Abbott Elementary (2 stagioni, in corso)

Per la scelta di questa serie confesso di essere partita dall’immagine con arcobaleni, adulti e bambini che convivono pacificamente nella stessa immagine: non è sempre quello che succede alla Willard R. Abbott, una scuola pubblica della periferia di Filadelfia, in cui tutti i docenti devono fare del loro meglio fronteggiando i tagli al budget, i casini del distretto e (molto spesso) anche le paturnie dei loro studenti. Nonostante le difficoltà la giovane insegnante Janine riesce a ritrovare in questa scuola sgangherata la sua famiglia, la sua rete di sicurezza, con cui riesce a mantenere alti i suoi ideali e la sua passione. Attraverso di lei conosciamo non solo i colleghi ma anche donne e colleghe di eccezione, come la pragmatica Melissa – sempre pronta a trovare, grazie alle sue conoscenze non sempre legalissime, una soluzione a qualunque problema – o la navigata Barbara, che con il suo piglio severo e la sua esperienza pluridecennale sa far stare zitte anche le classi più indisciplinate (insegnaci quando vuoi); persino quelle che sembrano più incompetenti come la preside Ava – che ha avuto il ruolo solo perché, potremmo dire, si è trovata al posto giusto al momento giusto – le dimostreranno che chiunque può avere delle capacità imprevedibili e utilizzarle al servizio della comunità, migliorando ma rimanendo comunque sé stess*.