Diario di bordo del #salTo2016
Salve cari, sì con un giorno di ritardo, ma eccomi a parlarvi della mia seconda bellissima esperienza al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Il 12 maggio arriviamo a Torino, da Roma, alle 14:30 troviamo la casa nei pressi di Porta Palazzo e poi giusto il tempo di rinfrescarci un attimo, disfare le valige e subito si parte! Il richiamo dei libri era troppo forte per resistere, la stanchezza non ha potuto nulla a riguardo. Alle 16 siamo già al Salone, fila, biglietti e si entra nel sacro tempio del libro.
Adoro com’è il Salone ed adoro il fatto che posso comprare direttamente dalle case editrici, senza mediazione, posso conoscerne di nuove, accarezzare i libri, leggere tutti i titoli e le trame. E’ una pace. Due paroline su com’è strutturato il Salone: siamo al Lingotto Fiere in 4 padiglioni. Il padiglione 1 è il più piccolo dove si trovano in generale le piccole case editrici indipendenti, i padiglioni numero 2 e 3 sono invece più grandi e contengono le grandi catene librarie e le case editrici indipendenti, ma diciamo più famose questo nella parte centrale dei padiglioni, ai margini vicino al cook-book lo spazio dedicato alla cucina ci sono altre piccole case indipendenti. Il padiglione numero 5 è invece il padiglione per le attività dei ragazzi dove c’era anche una bellissima fumetteria. Ogni padiglione ha poi varie sale in cui si tengono gli incontri con gli autori, editori, ospiti vari etc.
I primi due giorni io personalmente non sono andata a nessun incontro, o meglio, ci sono anche andata, ma dopo un po’ me la sono allegramente svignata. Quest’anno ho notato troppa superficialità negli incontri e soprattutto troppa fretta. Non si riusciva ad apprezzare chi parlava e insomma! Si parla di: libri, cultura, lettura, piacere, istruzione: diamogli il tempo che meritano. Non penso ci sia bisogno di liquidare tutto questo, tutte queste cose belle in poco tempo. Alcuni incontri, come ad esempio Abbecedario, un incontro in cui si consigliano letture di libri dimenticati, si riduceva a 20 minuti ed in generale gli incontri non duravano più di 40-50 minuti, poi subito venivi cacciato fuori dalle sale perché c’era subito un altro evento. Non sarebbe stato meglio fare qualche evento in meno, ma dare tempo agli ospiti di parlare, di esprimersi per bene e magari anche a noi spettatori di sentire le cose con calma, di prestare attenzione, senza dover bloccare gli incontri a metà perchè poi dovevi correre ad un altro incontro a fare la fila. Lo so che c’era più gente dell’anno scorso e che c’erano ospiti più importanti, o meglio, più conosciuti dalla massa e so che gestire la marmaglia incolta è difficile, però credo che proprio per questo non si dovrebbe dimenticare il pubblico a cui il Salone è soprattutto rivolto, insomma: ad una fiera di mezzi agricoli non ci trovi i make up artist…
Detto ciò a me al Salone piace camminare, mi sono fermata a studiare praticamente ogni stand e sono rimasta colpita dalla pazienza, dalla passione e dall’educazione degli espositori. La maggior parte quando ti avvicinavi allo stand ti parlava dei libri senza invadenza, ovvio che volevano che comprassi, però non si esauriva tutto al vendo/compri, si chiacchierava di libri, di letture e per forza che così ti convincevano a comprare. Bravi a tutti gli espositori che si sono fatti il c***.
E proprio grazie a loro i primi due giorni sono finita a casa con:
- Olive Kitteridge di Elizabeth Strout da Fazi a metà prezzo, 9 euro.
- La donna in bianco di Wilkie Collins sempre da Fazi a metà prezzo, 9 euro.
- La casa dorata di Samarcanda (Corto Maltese) Rizzoli Lizard, 14 euro.
- Una bellissima borsa di tela arancione.
- La penna di Captain America di Pop!
- Jekyll e altri classici di Crepax da Libraccio, 14 euro.
- La leggenda del Santo Bevitore di Joseph Roth da Clichy, 1 euro.
- Una stanza tutta per sè di Virginia Woolf da Clichy, 1 euro.
Le cose che volevo erano ancora tantissime, sapevo che c’erano altri tre giorni per darmi agli acquisti, quello che non sapevo era che la sera di venerdì 13 qualcuno, mi avrebbe rubato il cellulare e l’abbonamento al Salone del Libro…
To be continued…
17 Maggio 2016 at 19:31
Da torinese mi vien da dire che il salone del libro e un fiore all’occhiello della città , ne siamo orgogliosi!!!!
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17 Maggio 2016 at 22:05
è sempre uno spettacolo andarci! Tu anche hai fatto una visitina?
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17 Maggio 2016 at 22:14
No, ero impegnato….
Comunque è vero è uno spettacolo !!!
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17 Maggio 2016 at 19:44
Ah che invidia mi sembra di sentire il profumo intenso della carta……
Quando lavoravo mi è capitato di gestire qualche fiera, purtroppo si riuce all’osso perche l’organizzazione da per scontato che le persone che partecipano agli eventi interni abbiano poco interesse/attenzione e quindi si preferiva non ampliare le tempistiche per paura di annoiare..
Francamente la trovo una idiozia, non sono obbligata ad andare all’incontro è una scelta mia e pago pure il biglietto, più convinta di così!
Credo ci vorrebbe maggiore attenzione al mondo dei libri, proprio perché sta scivolando un po’ via dalla quotidianità bisognerebbe sostenerli a doppio filo e non spingerli nel fondo della banalità.
Opinione personale ovviamente, chissà poi quali erano le reali motivazioni di questi micro incontri!
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17 Maggio 2016 at 22:06
L’ho detto, dall’anno scorso a questa parte posso dire che è cambiato un pò il target a cui il salone è stato rivolto. Si è pensato più alla massa e non a chi fosse davvero interessato al mondo del libro!
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17 Maggio 2016 at 22:37
Avvicinare le persone “scettiche” nei confronti del libro può anche starci ma questo non dovrebbe comunque sminuire il valore del salone stesso…..
Una cara vecchia via di mezzo no?
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17 Maggio 2016 at 22:40
Esatto, a me è sembrato che quest’anno più che dare importanza ai libri, agli editori e tutto ciò che vi gira intorno abbiano pensato ad eventi per attrarre gente e vendere biglietti! Ma questo non significa che non funzionava, è stato un bellissimo salone, ma rispetto allo scorso anno c’è stato un calo di qualità negli eventi, che non erano tutti legati ai libri 🙂
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17 Maggio 2016 at 22:45
Speriamo in una rapida redenzione degli organizzatori allora! 😉
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17 Maggio 2016 at 19:57
Mi dispiace per il cellulare!!
… Io sono andata al Salone solo un giorno quindi mi son dovuta “moderare”… Undici libri – solo della lista “Nella mia città non arriveranno mai” – e un autografo però li ho portati a casa!! Purtroppo però, diversamente da te, ho trovato tanta superficialità nelle persone con cui parlavo…
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17 Maggio 2016 at 22:07
Mh posso chiederti che stand hai visto? Che giorno sei andata e soprattutto, che libri hai comprato? (Sa tanto di terzo grado, I know!)
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18 Maggio 2016 at 10:28
Ah, ma anni fa, eh, 2010!
Mi pare fosse il sabato.
Dunque… Ricordo “Sanctuary”, “Aletheia”, “Utopia e incantesimo”, “I grandi romanzi gotici”, “Oscar Wilde e i delitti a lume di candela” … E gli altri probabilmente non sono stati granché perché li ho dimenticato xD
Circa 100 euro spesi.
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18 Maggio 2016 at 22:26
ahahahahah sì più o meno anche io ho speso lo stesso!
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17 Maggio 2016 at 21:12
maròòòò che invidiainvidiosa
la penna di Captain Americaaaaaa😊😊😊
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17 Maggio 2016 at 22:08
Bellissima 😀 poi metto la foto :3
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17 Maggio 2016 at 22:32
In pratica il Comicon, ma dei libri! Voglio troppo andarci 😦
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17 Maggio 2016 at 22:35
Dovresti, dovresti! 18-22 maggio l’anno prossimo 😉
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17 Maggio 2016 at 23:14
Io vorrei andarci a studiare a Torino! Magari!
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17 Maggio 2016 at 23:53
Ma solo io ho concentrato la mia attenzione sulla chiusa che prelude a future disavventure? 🙂
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18 Maggio 2016 at 0:54
Esatto! Domani scoprirai il resto!
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18 Maggio 2016 at 0:17
Interessante, perchè senza dilungarti troppo (quindi a misura di post) hai dato un quadro, una sintesi che, almeno per me, è sufficiente. Compreso furto finale… pensa un po’ rubare perfino una abbonamento al Salone e a Salone inoltrato… come la chiamiamo? Passione per la cultura?!!!
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18 Maggio 2016 at 0:55
Io la chiamo sfiga xD comunque in realtà ci sono altri due post che pubblicherò nei prossimi giorni, però questa è la panoramica generale, negli altri post parlerò dettagliatamente degli incontri e degli editori 🙂
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18 Maggio 2016 at 8:12
un bel pezzo di cronaca: è una favola il salone del libro a torino…ciaooo, bentornata
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18 Maggio 2016 at 9:26
Si è davvero troppo bello, non so come farei senza andarci ormai!
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18 Maggio 2016 at 9:35
ti capisco
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