Ricerca

tararabundidee

"Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro."

Tag

Fumetti

Letture Arcane – Febbraio ’23

Due cose sono certe a febbraio: la festa degli innamorati e la sessione invernale, entrambe spine nel fianco. Ci poteva essere una sola carta adatta per questo mese, ed è un arcano maggiore, una delle mie preferite, signore e signori:

La papessa

Ci può essere qualcosa di più arcano della Papessa? Forse no. Nella traduzione inglese questa carta riporta il nome di Grande Sacerdotessa, che mi perplime, perché secondo me è proprio Papessa il nome giusto. Una figura che va a rompere completamente gli schemi e a prendersi un titolo che non è mai stato concesso a nessuna donna, quello di capo della Chiesa. In realtà questa carta trae origine da quella che si è fatta passare come una leggenda (anche se nessun* ha mai dimostrato il contrario), legata alla Papessa Giovanna, che ha pontificato tra l’855 e l’857 con il nome di Giovanni VIII, scoperta poi per colpa di una gravidanza e allontanata dal seggio pontificio. La Papessa delle carte è la figura più misteriosa tra gli arcani, assisa su un trono è posta davanti a una tenda, un velo, cosa ci nasconderà dietro? Non solo mistero, la Papessa è anche una carta che esprime purezza, da sempre associata alla verginità (anche alla Madonna) e non si accompagna con nessuno. Vive una solitudine scelta, ponderata, che le serve per raggiungere i suoi obbiettivi, studiosissima, la Papessa è profondamente legata alla vita studentesca e infatti viene sempre rappresentata con un libro o nella versione moderna del mio Modern Witch Deck con un PC.

Che cosa nascondo? Che cosa devo studiare?

Queste sono le domande che si pone questa carta e che dovremmo farci tutt* in questo periodo. La Papessa è la prima donna del mazzo, che tiene dentro di sé tantissime cose, è la carta dell’accumulo, ma non a livello materiale. L’accumulo della Papessa è tutto spirituale, lei ci invita a guardarci dentro: anche noi abbiamo accumulato tanto, molto spesso abbiamo tenuto dentro verità scomode, segreti, sentimenti che non riusciamo a esprimere e che probabilmente non vogliamo dire. Questa è una carta che non solo ha scelto la solitudine, ma sceglie anche il silenzio. Molto spesso evitare di affrontare le situazioni, girarci intorno, ci sembra il modo più facile e indolore per venire a capo di alcuni problemi, ma tutto questo accumulo ci farà bene? Vi ho già detto che questa carta parla anche di verginità, ma non stiamo parlando solo dell’ambito sessuale. La Papessa custodisce delle verità, rimane ferma nelle sue convinzioni, è fredda, rigida, educata e niente e nessun* riesce a contaminare le sue idee, né può farle cambiare idea. Questa chiusura totale verso l’esterno ci rende però insensibili e anche se in un primo momento la solitudine ce la siamo scelta, il confronto è sempre fondamentale, solo gli stupidi non cambiano mai idea e la Papessa tutto è, tranne che stupida. Lei studia, ricerca, s’informa, pur essendo la carta della verginità è in continua gestazione, perché lei produce idee, crea, scrive, disegna e dà vita a progetti, costruendo i suoi sogni.
La Papessa è anche la carta che si lega al concetto di matriarcato, di un nuovo ordine sociale che deve andare a scardinare lo status quo, questa figura che non è mai esistita storicamente, vuole comunque il suo posto e acclama il potere.

“Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost” andate, studiate, create.

Cosa leggiamo?

Oltre la periferia della pelle, Silvia Federici, D Editore.

Studio, storia, femminismo, sono le parole chiave di questa carta, ma anche degli scritti di Silvia Federici. Se non l’avete ancora fatto vi prego di recuperare Calibano e la strega, un’opera fondamentale che attraverso una disamina storica dal Medioevo arriva fino ai giorni nostri per spiegarci come il patriarcato ci ha privato sempre di più della libertà e come il capitalismo ha colpito più di tutti le donne, andando a completare quello che la critica al capitalismo non aveva mai preso in considerazione. Seguito di Calibano, Oltre la periferia della pelle parla di corpi e di come le istituzioni e il capitalismo controllano i nostri corpi. Federici delinea anche in questo caso una storia puntuale che ci fa mettere in discussione ciò che sappiamo e anche ciò in cui crediamo fermamente.

Cosa guardiamo?

Little Fires Everywhere (Miniserie)

Per scegliere questa serie ci si è concentrate soprattutto sul concetto del matriarcato, con queste due madri (interpretate da Reese Whiterspoon e Kerry Washington) veramente diverse da loro, chiuse in visioni antitetiche: la prima è una working mom con la famiglia perfetta da Mulino Bianco, la seconda una mamma single, artista, con un’unica figlia per cui ha fatto veramente di tutto. Riflette l’essenza di essere madri ma anche donne con i propri bisogni (con una versione di “Bitch” pazzesca che ricordo ancora a distanza di tre anni) e risponde a un’altra domanda che ci pone la Papessa: cosa nascondono le protagoniste? Aver seppellito il desiderio di poter essere qualcosa di più, relazioni passate, collaborazioni segrete o molto altro che potrebbe metterle in serio pericolo? A voi scoprirlo.

Letture Arcane – Dicembre ’22

È arrivato Dicembre, l’ultimo mese dell’anno. Dicembre è sempre stato un mese ovviamente festoso, visto che ha le tanto agognate vacanze natalizie, ma anche un mese che ci porta a fare i conti con un intero anno che ormai è finito e di cui dobbiamo tirare le somme. Pensavate dunque a Dicembre come il momento giusto per mettere finalmente il punto a qualcosa? Davvero? Eh no, perché a Dicembre arriva lui:

Il Matto

Eccola, la prima carta dei Tarocchi, l’arcano che fa iniziare tutto. Il Matto è il primo viaggiatore che viaggia nel mondo e contemporaneamente dentro di sé, percorre in lungo in largo tutte le carte che devono in qualche modo fare i conti con l’unico vero viaggiatore che sta dovunque. Il Matto è l’inizio. L’inizio di un cambiamento, di un viaggio, senza programmazioni. Il matto prende e va, sa cos’è e dov’è nel presente, ma non sa nulla di quello che gli succederà fra un solo minuto. Si fida solo delle sue forze e dei suoi istinti, aborrisce tutto ciò che è cervellotico, programmato, perché alla fine le cose belle sono quelle che succedono per caso, no?

Il matto ci dice quindi di evitare di fare l’analisi punto per punto di quello che ci è successo durante l’anno e di non fare programmi, dobbiamo osare. Dicembre non è la fine, ma l’inizio di una nuova avventura.

Da cosa mi devo liberare? Come posso canalizzare la mia energia?

Il Matto è esplosivo, sa che non può portarsi tutto dietro, non può avere un bagaglio pesante quindi deve liberarsi dai pesi inutili e canalizzare l’energia solo nelle cose positive. Il Matto è la carta di chi sta sempre nel caso, non sa dove sta andando è sempre in cammino, ma ogni passo è un mattone, ogni passo costruisce ed è profondamente significativo. Durante il cammino ci possono essere passi falsi, cadute, deragliamenti, ma al viaggio del Matto serve anche questo. Il Matto deve essere dentro, ma soprattutto fuori dalla società, è ai margini, è tutto ciò che la società vuole controllare. Il Matto siamo noi e non dobbiamo aver paura di osare, di cadere, di farci male, perché tutto serve. Il Matto può dire sempre la verità proprio perché non risponde alle convenzioni, non vive davvero nel mondo, ma si tuffa nell’energia e pensa solo a migliorarsi. Il Matto è sicuramente un po’ egoista, si libera, taglia i ponti, ma lo fa perché risponde a un’esigenza, quella di riscoprirsi, di diventare autonomo, di sperimentare il bello e il brutto del mondo. È una carta fortemente significativa, che ci spinge a fare quello che non abbiamo mai fatto, altre carte in questi mesi ci hanno fatto capire che ci sono cose da buttarsi alle spalle e obbiettivi da raggiungere, ma il Matto ci coglie di sorpresa. Il viaggio inizia ora, a bell’e buono, e noi non dobbiamo prepararci, ma dobbiamo solo partire, immediatamente.

Cosa leggiamo?

Piccolo manuale per cercatori di nuvole, Vincenzo Levizzani, Il Saggiatore.

Se dobbiamo intraprendere un viaggio senza dover pensare ad incombenze e preparativi, perché non farlo tenendo il naso all’insù? Potremmo scoprire mondi nuovi e fare un viaggio totalmente inaspettato. Le nuvole hanno forme diverse, diversi nomi e possono essere tutto ciò che noi vogliamo, ma per riconoscerle davvero c’è bisogno di affidarsi a chi ne sa più. E così arriva in nostro aiuto Levizzani, fisico esperto di nefologia che ha deciso di donare a tutt* noi matt* che ci scaraventiamo in una nuova avventura una piccola guida, per riconoscere e svelarci la vita segreta delle nuvole. Così il viaggio sarà ancora più originale.

Building Stories, Chris Ware, Coconino.

Un classico a fumetti ci può essere d’aiuto, perché Building Stories è più di un fumetto. È una storia in costruzione e gli autori siamo noi, in una scatola ci sono 14 pezzi, tra albi, illustrazioni, poster, strisce e come li mettiamo insieme dipende solo da noi. Dobbiamo creare il nostro percorso e anche quello della protagonista della storia, così nel viaggio saremo meno sol*.

Cosa vediamo?

Crazy Ex-Girlfriend (4 stagioni, conclusa)

La serie ideale per questa carta: Rebecca Bunch è veramente una matta. Una di quelle che, insoddisfatta della sua vita e del suo lavoro decide di mollare tutto per trasferirsi a WEST COVIIIINAAA, CAAALIFOOORNIAAAA (non si può dire o scrivere diversamente). Ed è solamente un caso, una coincidenza straordinaria, che quella sia la città in cui abita il suo ex fidanzato Josh Chan, giusto?

Anche qui c’è un viaggio per la nostra protagonista, uno fisico e uno spirituale, in cui conosciamo la sua anima affamata di creatività, amore e musica.

Perché sì, matta lo sono anche io dato che vi propongo una serie-musical, vi sento già sbuffare e alzare gli occhi al cielo. Ma fidatevi: le canzoni sono originali e orecchiabili (provate a togliervi dalla testa il piccolo assaggio che vi ho proposto), con moltissimi omaggi alla storia della musica; inoltre sono assolutamente funzionali per la trama e lo sviluppo dei personaggi, rendendo divertenti e indimenticabili anche le situazioni più semplici (come prepararsi per un appuntamento).

È una serie che fa piangere dalle risate ma che fa anche riflettere, trattando temi molto importanti come la salute mentale e la ricerca della propria identità: non c’è modo migliore per iniziare l’anno.

Jundo! Intervista a Lorenzo Carucci

Cos’è Jundo? Una piattaforma di fumetti online, italiani e stranieri che si possono comodamente leggere sul sito: https://accampamento.jundo.it/index.php. La missione di Jundo è chiara: distruggere le barriere del fumetto, permettendo ad artistз di arrivare più facilmente sul mercato, ma anche di portare in Italia Webtoon e opere internazionali inedite, digitalizzare il parco opere delle realtà editoriali italiane, insomma, creare una rivoluzione in questo mondo.

Per approfondire tutto quello che c’è da sapere su Jundo abbiamo fatto qualche domanda a Lorenzo Carucci, CEO della piattaforma, buona lettura!

Innanzitutto, presentiamo questo progetto, anzi prima di sbagliare qualcosa, ti chiederei di spiegare ai nostri lettori cos’è Jundo!

Grazie a te per l’occasione di fare questa chiaccherata! Per prima cosa sono Lorenzo, co-founder e lead strategist di Jundo.

Jundo è una piattaforma web e app (iOS/Android) dove si possono leggere più di 100 webtoon, fumetti e manga online. Il nostro catalogo è in continua espansione e include sia opere internazionali come i webtoon di KuaiKan Comics, la più grande piattaforma cinese del settore, che opere Originali create dalla nuova generazione di fumettisti.

Come e quando è nata l’idea di aprire una piattaforma di webtoon? Da dove nasce l’ispirazione?

Jundo nasce dalla costatazione evidente della necessità di digitalizzazione nel mondo del fumetto in Italia. Da questo punto di partenza nel 2020 con la vittoria di un bando della Regione Lazio io e Matteo, il mio co-founder, abbiamo potuto iniziare lo sviluppo della piattaforma che è entrata in piena attività a fine 2021.

Jundo è una piattaforma che contiene anche fumetti esteri, com’è il fenomeno dei webtoon all’estero? In Italia ci sono, ma hanno ancora un pubblico abbastanza limitato.

I Webtoon all’estero sono un fenomeno in chiara ascesa da anni e contano milioni di lettori. In Italia anche se ancora non vantano lo stesso livello di pubblico (anche a causa dell’assenza fino al nostro lancio di piattaforme dove leggerli) sono comunque arrivati con volumi cartacei che da Killing Stalking fino ovviamente a Solo Leveling, hanno avuto un successo enorme.
Il nostro scopo ora è renderli mainstream, rendendoli disponibili nella loro versione più ottimizzata: la lettura digitale.

La grafica di Jundo fa subito pensare a Netflix, ed è un’associazione secondo me molto funzionale perché fa subito entrare chi accede alla piattaforma, in un’ambientazione di relax e di intrattenimento vero e proprio. Anche Jundo come Netflix ha degli abbonamenti, come funzionano?

Beh il nostro slogan di lancio è stato “il Netflix del fumetto” quindi yes, direi che non possiamo nascondere le somiglianze. Di base i primi capitoli delle nostre opere sono sempre gratuiti. Poi per sbloccare l’intero catalogo basta attivare un abbonamento di 1,99€ al mese o 19,99€ all’anno e il primo mese d’utilizzo è sempre gratis.

Come avviene la scelta dei titoli contenuti su Jundo? Ho visto che ci sono anche tanti fumetti di autoproduzioni, lavori indipendenti sia italiani che esteri.

Le opere che finiscono sulla nostra piattaforma arrivano da due lati: opere internazionali identificate tramite il nostro team scouting e i feedback della nostra community (grazie mille!) e gli Original i cui artisti si autopropongono tramite il form presente alla voce “Diventa Autore” di http://www.jundo.it.
Ci si può proporre in qualsiasi momento, sia come artista completo che come sceneggiatore/disegnatore a cui serve la controparte. Se l’opera è considerata idonea per la pubblicazione si firma il contratto e si iniziano i lavori.
Uno dei punti del nostro sistema di cui siamo più orgogliosi è che il 100% dei ricavi, esclusi i costi di produzione, sulla vendita dei cartacei degli Original va all’autore.

Jundo si è anche ampliato al cartaceo, che nel mondo del fumetto è ancora la normalità, come mai questa scelta?

La nostra filosofia è che cartaceo e digitale vivono in sinergia e non in contrasto.
Proprio per questo motivo tutti i nostri Original vengono stampati. E a partire dal 4 maggio con il lancio in fumetteria, su MangaYo, PopStore e sul nostro e-shop introdurremo anche il primo volume cartaceo di un webtoon cinese: Of Machines and Beasts. Dopo l’anteprima al Comicon che è andata una bomba
siamo emozionatissimi di vedere il risultato!

Come ultima domanda ti chiedo: cosa c’è nel futuro di Jundo?

Troppe cose: nuovi update della nostra piattaforma – top secret (ma posso spoilerare che ci stiamo
focalizzando sul reader digitale), tantissime nuove opere da tutto il mondo e un paio di chicche fuori dal
radar che speriamo di poter annunciare presto.

Ora non vi rende che correre a vedere il catalogo di Jundo e scoprire nuovi fumetti!

Carle vs. Lorenzo Coltellacci ed Andres Abiuso

Due amiche che si chiamano Carla, hanno lo stesso segno zodiacale, amano le stesse cose tra cui i fumetti, non potevano non decidere di fare qualcosa insieme. Da qui è nata Carle vs, la nostra rubrica di interviste doppie a fumettist* per farvi scoprire e leggere di nuovi fumetti. Siamo ritornate più cariche che mai, potete leggerci ogni secondo giovedì del mese.

In quest’anno di Carle vs. avevamo già approfondito la vita di un’artista a fumetti, quella di Georgia O’ Keeffe, nel fumetto di De Santis e Colaone, oggi vi faremo invece entrare nell’immaginario di un altro grandissimo artista: Escher. Lorenzo Coltellacci ed Andres Abiuso in Escher, mondi impossibili (Tunuè), hanno fatto conoscere a* lettor* l’aspetto più intimo e autobiografico del grande genio Novecentesco, accompagnando chi legge in uno strabiliante viaggio nel tempo, nello spazio e nelle opere escheriane. Qui trovate l’intervista al disegnatore Andres Abiuso, mentre per scoprire le risposte di Lorenzo Coltellacci, dovete, come sempre, andare su una banda di cefali!

Ciao Andres e benvenuto su Tararabundidee. La prima domanda della nostra intervista doppia è ormai di rito. Com’è nata la collaborazione con Lorenzo Coltellacci e com’è stato lavorare insieme?

La collaborazione nasce dopo il concorso de La Revue Dessinée Italia, al quale avevamo partecipato entrambi (separatamente). Lorenzo ha pensato che il mio stile si adattasse bene al suo progetto e mi ha contattato. Dalla firma con Tunué abbiamo lavorato in sintonia, creando un clima di continuo scambio e reciproca stima. Il lavoro non è mai diventato pesante, nonostante i tempi stretti.

Da dove nasce l’idea di dedicare una biografia a fumetti a una delle menti più affascinanti e brillanti del secolo scorso? Come vi siete approcciati all’opera e alla vita di Escher e come avete scelto il modo di raccontarla?

L’idea nasce da Lorenzo che, affascinato da questo artista, dalla sua vita riservata e dalla profondità di interpretazione e pensiero delle sue opere, ha sentito il bisogno di studiarlo e raccontarlo attraverso la nona arte. Se da un lato la sua vita era a dir poco sconosciuta, le sue opere sono iconiche e (pur non ricollegandole all’autore) chiunque, almeno una volta, ha visto e riconoscerebbe le scale impossibili, la sfera riflettente o le tassellature; approcciarsi a questi concetti è stato complesso, e non per la complessità delle opere: la paura era quella di scimmiottare o imitare (con scarsi risultati) il suo genio; alla fine abbiamo optato per un uso “scenografico” delle sue opere, che diventano così teatro delle vicende narrate, vere e proprie strutture fisiche, dove i protagonisti si muovono e vivono questa avventura.

Per narrare la vita di Escher avete tenuto presente la tematica del viaggio. L’artista era un grande viaggiatore e il fumetto ne segue le orme; lo stesso lettore, guidato da una specie di Virgilio, fa un viaggio intorno agli avvenimenti legati ad Escher. Come mai avete deciso di creare un continuo andirivieni nel tempo e nello spazio per raccontare questo artista?

La discontinuità temporale è stata fin da subito un tassello essenziale per entrambi: era importante che a raccontare Escher e i suoi paradossi non fossero solo le parole o i disegni ma anche il flusso narrativo stesso. Quest’impostazione ci ha dato inoltre, la possibilità di creare un mondo fuori dal tempo e dallo spazio orientato, che restituisse visivamente l’idea di “mente”, nello specifico della mente di un artista complesso come Escher.

Le opere di Escher con le sue composizioni ipnotiche e i giochi prospettici sono molto famose, a differenza della vita dell’artista che non è molto conosciuta. Quando è avvenuto il tuo primo incontro con l’arte di Escher e quale aspetto ti ha più affascinato della sua vita?

Ho incontrato le opere di Escher sin da bambino, tra i libri, le riproduzioni incorniciate ed appese in casa e, soprattutto, grazie a genitori appassionati d’arte.

Della sua vita però conoscevo ben poco prima di lavorare al libro: e sono rimasto affascinato proprio dalla sua riservatezza, dalla netta divisione dell’artista dalla persona.

Nel vostro fumetto avete inserito alcune opere di Escher integrandole perfettamente all’interno della storia e rendendole un elemento fondamentale dell’architettura narrativa. Come avete scelto quali inserire?

Spesso la scelta era naturale: in una scena in cui si parla di amore, unione e sentimento viene naturale fare riferimento a “Nastro senza fine”; se invece si parla di crescita e cambiamento è inevitabile citare le sue metamorfosi. Altre volte invece erano le opere stesse a suggerirci situazioni interessanti da raccontare, come ad esempio “Altro Mondo II”, che ha ispirato l’intera sequenza in essa ambientata.

E a proposito di opere, ne hai una preferita tra quelle di Escher e perché?

Credo di essere innamorato di “Concavo e Convesso”: un opera piena di vita e dinamismo, dove ogni cosa visibile è anche il contrario di se stessa.

A un certo punto nel fumetto parlano anche Magritte, Einstein, Dalì e si chiedono se Escher sia più matematico o artista, tu con chi ti schieri?

Escher non era un matematico. C’è poco da discutere su questo. Il dibattito al quale assistiamo si riferisce ed indaga su quale parte della sua mente “domini”.
In ogni caso, credo che qualsiasi etichetta sia riduttiva, parzialmente vera, fuorviante.

Le biografie di artist* sono sempre più diffuse nel mondo del fumetto e in fondo anche il fumetto stesso è arte, quando si parla di artist* quindi è più facile raccontare le loro vite a fumetti? 

Spiegare l’arte è già difficile: spiegarla utilizzando l’arte come linguaggio è volersi male. Il fumetto inoltre è narrazione sequenziale, il che rende ancora più complesso un discorso concettuale sull’arte (o qualsiasi altro concetto astratto). E’ inevitabile, quindi, fare ricorso al testo, accompagnandolo con sequenze disegnate ben strutturate, evitando che i disegni, nel libro, diventino protagonisti.

Cosa prevede il tuo futuro lavorativo? Lavorerai ancora con Lorenzo? 

Oltre al fumetto, ho un altro lavoro che mi impiega molto tempo; la lavorazione di questo libro è stata dura e ha richiesto molto sacrificio, sono ancora in fase di ripresa insomma. In questo momento non ci sono piani precisi, sto riordinando e muovendo i primi passi in alcune idee e progetti personali. Con Lorenzo ci siamo trovati molto bene, nulla toglie che possiate rivederci insieme in futuro!

Ringraziamo i due autori per aver partecipato al nostro progetto, noi ci risentiamo il prossimo mese!

Carle vs. Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico

Due amiche che si chiamano Carla, hanno lo stesso segno zodiacale, amano le stesse cose tra cui i fumetti, non potevano non decidere di fare qualcosa insieme. Da qui è nata Carle vs, la nostra rubrica di interviste doppie a fumettist* per farvi scoprire e leggere di nuovi fumetti. Siamo ritornate più cariche che mai, potete leggerci ogni secondo giovedì del mese. Il prossimo appuntamento sarà a giugno!

Stavolta abbiamo chiesto di partecipare alla nostra rubrica a Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico che avevamo già visto insieme come autori di Sniff. Ora abbiamo chiesto ai fumettisti di parlarci della loro ultima fatica: Tango, sempre edita da Coconino Press e che ha al centro come il lavoro precedente, una coppia sull’orlo di una crisi. In questo fumetto i protagonisti sono Miriam e Lele e le loro sorti sono in mano al lettore, che a ogni pagina può decidere come far proseguire la storia.
Qui su Tararabundidee troverete le risposte di Fulvio Risuleo, mentre per scoprire quelle del disegnatore Antonio Pronostico dovete navigare verso Una banda di cefali! Buona lettura!

Ciao Fulvio e benvenuto su Tararabundidee. La prima domanda della nostra intervista è ormai di rito. Dopo Sniff tu e Antonio Pronostico siete al vostro secondo lavoro a quattro mani. Com’è nata la vostra collaborazione e com’è lavorare insieme?

Siamo prima di tutto amici. Frequentavamo lo stesso quartiere di Roma, il Pigneto, e lo stesso giro di
artisti-fumettisti e per un periodo lo stesso studio. Un giorno, di ritorno da un festival di fumetto di
Bologna, abbiamo deciso di provare a lavorare a qualcosa insieme.

In Sniff, il vostro primo fumetto, avevate presentato una coppia sull’orlo di una rottura. Anche i protagonisti di Tango, Lele e Miriam, sono una coppia alle prese con le decisioni e le liti ordinarie. Perché avete deciso di raccontare nuovamente la vita di coppia?

Non so il perché, non c’è. Devo dire però che Antonio è un romantico, amante delle relazioni. Io sono
più chiuso su questo argomento, ne parlo per lo più con me stesso. È grazie a lui che sono riuscito a
esternare, seppure in un libro, alcune mie considerazioni sull’amore.

Lele e Miriam si trovano spesso di fronte a un bivio o a una decisione da prendere. Al lettore viene chiesto di decidere cosa accadrà e le sue scelte influenzeranno il futuro della coppia. Da dove nasce l’idea di conferire al lettore un ruolo così attivo e di mettere nelle sue mani le sorti della coppia? A cosa vi siete ispirati per trovare le varie opzioni?

Prima abbiamo trovato l’idea della coppia che litiga per tutto e nel frattempo vive. Poi ci siamo resi
conto che l’andamento narrativo non era lineare. Era una storia che andava raccontata in una maniera
del genere. Come molte altre idee di questo fumetto è venuta in mente nel corso della lavorazione, di
base non sono molto teorico come persona. Le idee mi vengono man mano.

Parlando di bivi ed immaginandoti lettore, qual è stata la tua prima decisione al bivio e perché?

Non ho seguito la linearità. Ho scritto in quattro dimensioni, se si può dire così. Ho accettato la
confusione creativa e ho surfato sull’ispirazione. Poi con Pronostico abbiamo dato un senso al tutto. La
‘forma-libro’ ci ha aiutato a dargli una solidità.

Non solo il fumetto lo avete fatto in due, ma ha anche tantissime varietà di scelta, come
mai avete deciso di complicarvi così tanto la vita?

Il mio sogno è di parlare, scrivere e pensare in maniera semplice. Soggetto, predicato e complemento;
come si insegna a scuola. Purtroppo non ci riesco mai e finisce che poi diventa tutto complicato.

Nella storia del cinema, della letteratura e dei fumetti in generale, quali sono le tue
coppie preferite? C’è qualche coppia in particolare che ti ha ispirato per Tango?

Per lo più ci siamo ispirati a coppie di amici, conoscenti o anche alla nostra vita. Dal cinema c’è un
riferimento alla Notte di Antonioni perché lo avevo visto mentre lavoravo al fumetto e avevo pensato
che potesse avere delle connessioni. Un coppia in crisi è naturalmente più interessante da raccontare
di una coppia felice.

Il tango è un ballo ad alto tasso di sensualità e complicità. Lele e Miriam, però, non sembrano sempre così tanto in sintonia tra loro. Come mai avete scelto proprio questo ballo come titolo del vostro fumetto?

Pronostico è l’esperto, lui mi ha raccontato un po’ come funziona il ballo e ha delle connessioni con la
storia, come si dice in un capitolo a un certo punto. TANGO suona bene ed è una bella parola, la gente
ci trova molti significati diversi e va abbastanza bene come indicizzazione su internet… è un buon titolo.

Anche l’ultima domanda è di rito: a cosa stai lavorando al momento? Altri progetti a quattro mani in cantiere?

Un noir.

Ringraziamo come sempre gli autori per essersi prestati alle nostre domande! Noi ci rivediamo con una nuova intervista doppia il mese prossimo.

Letture Arcane, Aprile ’22

Per raggiungere la pienezza, il massimo grado della perfezione, abbiamo bisogno che qualcosa ci metta in crisi. È necessario affrontare ciò che ci ostacola ed essere sempre disponibili a scoprire cosa viene dopo, solo così potremmo arrivare al compimento dei nostri desideri.

Aprile è il grado della crisi o della perfezione? Visto come sono andati questi primi giorni secondo me, lo sapete già.

Nove di Pentacoli

Un Nove lo avevamo già incontrato qualche mese fa ed era quello di Spade; possiamo stare tranquill* il Nove di Pentacoli è molto più benevolo. Sappiamo che il nove è la spaccatura che anticipa l’unità e in particolare questa carta fa presagire una grande abbondanza e un successo assicurato. Questo è un arcano perfetto per la primavera: al centro c’è una donna che raccoglie frutti da un orto rigoglioso. Il risveglio della natura è ormai avvenuto, siamo quasi alla raccolta. Allo stesso modo noi, dopo tante fatiche, dobbiamo essere pront* a rilassarci e raccogliere tutto ciò che abbiamo seminato.

Il Nove di Pentacoli è una carta che precede un momento di nuove condizioni vantaggiose, soprattutto dal punto di vista materiale. I Pentacoli sono legati alla terra e alla concretezza e questa carta parla soprattutto dell’ambito lavorativo ed economico, ma i semi non sono compartimenti stagni, infatti questo nove sottolinea l’arrivo di una relazione stabile, un matrimonio o un bambino.

Pur trovandoci ancora nel grado della crisi, possiamo stare tranquill* che qualcosa di buono succederà e che non abbiamo lavorato invano, ma… c’è sempre un ma: non è ancora arrivato il momento di lasciarsi completamente andare, siamo ancora in compagnia del Nove, la perfezione che cerchiamo ancora non si è del tutto compiuta. Stiamo attent* quindi a non commettere passi falsi proprio all’ultimo, non è il momento di distrarsi, rimaniamo concentrati sull’obbiettivo e facciamo attenzione anche ai minimi dettagli, basta un piccolo errore per mandare tutto all’aria.

Cosa leggiamo?

La strategia dell’opossum, Roberto Alajmo, Sellerio Editore.

Abbiamo parlato anche di matrimonio, no? Questo libro parte proprio dall’annuncio di una meravigliosa unione, quella tra Mariella e Toni. Le famiglie sono in fibrillazione, si deve preparare un bel matrimonio, per evitare che le persone parlino dietro, ma… qualcosa va storto, il matrimonio salta, e adesso? Giovanni Di Dio, guardia giurata di Partanna è incaricato di risolvere questo caso, tra minacce, trappole, omicidi, arriverà alla verità e ci farà entrare nella vite e nelle usanze delle famiglie siciliane.

La grande crociata, Theo Szczepanski, Neo Edizioni.

Quello che ci dice il Nove è di ricercare, essere pronti ad avventurarci per arrivare al tesoro ed è quello che fa Stefano, quando nel 1212 mette insieme la Crociata dei fanciulli. Il suo esercito sghembo e malmesso si mette in cammino per liberare Gerusalemme, pronto a ricevere ogni onore e gloria all’arrivo, ma prima del successo ci sono battaglie, demoni, divinità, resurrezioni che ostacolano questa portentosa spedizione.

Blog su WordPress.com.

Su ↑