“Ormai diamo del ʽgenioʼ a qualsiasi essere umano, animale o ideale che abbia fatto qualcosa di figo. […] D’altronde ogni volta in cui chiedo a qualcuno di dirmi cosa sia per lui un ʽgenioʼ, ricevo una definizione diversa.”  

Siete pronti a ridere di alcuni personaggi che sono stati considerati come i più grandi dalla storia, i cosiddetti geni che hanno rivoluzionato la scienza dalla notte dei tempi?

Lo spero perché è proprio di questo che parla Il genio non esiste (e a volte è un idiota) (Tlon Edizioni), una raccolta di storie semiserie (per non dire immensamente comiche) di Barbascura X, tra le tantissime cose chimico e divulgatore scientifico grazie al suo format su Youtube Scienza brutta (e non dimentichiamoci dei suoi meravigliosi riassuntazzi!). Il libro è un contenitore dello spettacolo omonimo che Barbascura ha portato in Italia per tutto il 2019 ed è utile anche per chi, come la sottoscritta, ha potuto assistere personalmente alla conferenza-stand up comedy, perché si possono ritrovare dettagli persi oppure tagliati. 

Così inizia un viaggio sulla storia della scienza a partire da Democrito, che per primo riconobbe l’esistenza dell’atomo, passando dalle leggi di gravitazione di Newton alle origini della specie di Darwin, gli esperimenti di Marconi fino alle rivoluzioni di Einstein. Fin qui non sembra esserci niente di male. Ma siamo sicuri di averli davvero studiati a fondo? 

Secondo Barbascura no e completa i profili di quegli intellettuali mostrandoli nel modo più umano e, a volte, più idiota possibile: Democrito dopo aver fatto un lunghissimo viaggio (il primo Erasmus ante litteram) si ritrova a parlare nelle piazze per bisogno di soldi e per questo spara un’idea non dimostrabile (come tutte le altre di quel periodo, del resto) ma che, per qualche motivo, viene creduta estremamente valida; Newton era così ossessionato dalla scienza che per essere certo delle sue ipotesi arrivò a sperimentare su sé stesso, avvalendosi del titolo, tra gli altri, di “assaggiatore di metalli pesanti”; Darwin si è ritrovato la strada lastricata non da mattoni gialli ma dalla fortuna più sfacciata che si fosse mai vista, con una buona occasione dopo l’altra per brillare e, ammettiamolo, anche qualcuna con fare l’infame; Einstein ha vissuto la sua vita come il peggior universitario fuorisede a pochissimi giorni dall’esame, senza curarsi minimamente della sua persona o delle sue relazioni, con la testa abbassata costantemente alle sue idee, con il rischio di arrivare persino secondo; Marconi invece era, a detta dell’autore, “un piccolo stronzetto viziato, presuntuoso, cocco di mamma, spocchioso e arrogante, cresciuto con la convinzione di avere sempre ragione, sicurissimo di sé tanto imbottito d’ego e megalomania che se sbaglia non è lui ad aver sbagliato, ma è la natura a essere sbagliata.”  E questa è la parte in cui ci va leggeri. 

Non voglio svelare troppo per non rovinare la lettura, ma è sicuramente sorprendente vedere come la mente umana, anche la più brillante e razionale, si facesse condizionare, oggi come allora, dai trend della sua era: come è successo durante l’epoca vittoriana per lo spirituralismo, un fenomeno che nel XIX secolo ha visto tra i suoi credenti anche personalità del calibro dei coniugi Curie! 

“Era purtroppo una questione che riguardava il periodo storico, e vi racconto questo semplicemente per ricordare che, in fondo, sono tutti degli idioti. TUTTI.”

Con degli esempi mirati a rendere i concetti il più comprensibili anche per i profani che non sono molto avvezzi al linguaggio della scienza, (l’universo piadina rimarrà nel mio cuore) Barbascura X ci fa strada tra prove, fallimenti e riconoscimenti ma anche un sacco di bufale, come quella che avrebbe visto Einstein come un asino in matematica o della famosa mela di Newton. 

Il tutto accompagnato da una serie lunghissima di immagini modificate e commentate dall’autore, che mostrano come l’ironia e l’irriverenza non si accompagnano così male alla conoscenza e alla curiosità.


Maria Chiara Paone