Dopo aver esplorato una piccola parte degli Arcani Minori, si torna tra i Trionfi con la carta di questo mese. Posso dire che non è tra le mie carte preferite, ma si sposa bene con il clima pesante di oggi. È vero che Giugno è il mese in cui inizia l’estate e almeno mentalmente siamo più prontз a lasciarci andare verso le vacanze. Le vacanze stesse però quest’anno sono ancora limitate e questo mese è un’ulteriore prova di sopportazione per il nostro animo. Giugno è sicuramente un mese in cui ci si mette alla prova, proprio in vista di ferie e vacanze iniziano a doverci essere lavori da chiudere, per chi studia è un mese di sprint assoluto perché inizia il tempo degli esami, tra l’altro per tutti i gradi d’istruzione.

L’Imperatore

Disciplina, ecco cosa ci dice questa carta. L’Imperatore è calmo e sereno, sa perfettamente cosa vuole e dove deve andare, è padrone del suo corpo e del territorio che lo circonda, rappresenta una forza consapevole, che viene esercitata con costanza e autorità, seguendo le regole. L’Imperatore è comunque un despota e nella sua azione, esercita un potere patriarcale ed è per questo che non è una delle carte che amo. Ma noi siamo qui per dare altre letture, per decostruire in ogni ambito il patriarcato, infatti non vedo l’Imperatore (così come il Papa, il Mago, il Carro etc.) come una carta che descriva un uomo, ma più accuratamente è una carta che descrive una persona decisa che deve assolutamente prendersi le proprie responsabilità.

Come vivo il mio lavoro? Cosa sto costruendo?

È a questo a cui dobbiamo pensare quando ci troviamo di fronte a questa carta, che raffigura un personaggio impettito e che scruta l’orizzonte, perché le sue immediate vicinanze le tiene strettamente sotto controllo. È sicuramente una carta pratica, che ci fa riflettere su ciò che materialmente stiamo costruendo. L’imperatore è la persona che riesce a fabbricare la sua fortuna a sua immagine. Questo perché ha estrema sicurezza nelle proprie capacità, l’imperatore comanda, ma comanda specialmente le sue passioni, le sue ansie, i suoi dubbi rendendoli innocui e superandoli con destrezza. L’Imperatore è maturo, ha dalla sua parte anche l’esperienza, gli errori fatti in precedenza e mai perseverati. La carta può indicare anche un partner, una figura importante nella nostra vita che raffiguri un punto fermo, che sia d’aiuto o rappresenta il nostro guerriero interiore che non riesce ad emergere. Questa carta è associata al segno dell’Ariete, segno impulsivo e irascibile, ma che ha grandi doti di leadership che di certo non mancano al protagonista di questo mese, quindi per costruire dobbiamo impegnarci e avere un po’ del piglio arietino.

Tutto quello che abbiamo fatto fin’ora ci è servito a diventare chi siamo, sicurз delle nostre conoscenze ed esperienze, possiamo andare avanti nel mondo, seguendo uno schema che abbiamo creato noi stessз e che funzioni perfettamente per raggiungere desideri e ambizioni. Non lasciamoci trasportare da ansie e paure, l’Imperatore non ha spazio per questo: i tempi sono maturi per gettare le basi per costruire il nostro regno in cui siamo noi i sovrani. Facciamoci forza e aiutatз da persone positive e propositive istituiamo il governo di cui abbiamo bisogno nella nostra individualità, ma soprattutto nella collettività.

Quindi, cosa leggere per favorire la concretezza?

Margaret Doody, Aristotele e la Montagna d’Oro, Traduzione di Rosalia Coci, Sellerio Editore.

L’Imperatore è saggio, quale protagonista migliore per le nostre letture se non Aristotele? Nel 323 a. C. data della morte di Alessandro Magno, Aristotele è ormai anziano, il clima ad Atene non è più a lui congeniale, è tempo di lasciare l’eredità costruita e partire. La meta prescelta è Filippi, lì il maestro potrà ricostruire la sua scuola e il suo animo, ma prima dovrà ricostruire una serie di sospetti e deviazioni che lo porteranno a scoprire chi e cosa si nasconde dietro la morte del suo pupillo.

Sara Colaone, D. Quellat – Guyot, A. Quella – Villéger, Evase dall’Harem, Oblomov Edizioni

Anche questa è una storia di fuga, in cui si scappa per riprendere in mano le redini della propria vita e diventare padrone di sé stesse. Le protagoniste sono Zennur e Nuryé, che hanno passato la vita segregate nell’harem, sanno che si meritano di più, che la vita non è solo essere prigioniere. Escogitano allora la fuga da Costantinopoli alla Francia, ma una volta qui saranno trattate principalmente come personaggi di feuilleton che descrivono la loro avventura scandalosa.