Tutti abbiamo visto Heidi. Abbiamo quindi presente la straziante separazione dell’iperattiva bambina dal suo burbero nonno, per approdare ad una vita agiata sì, ma piena di limiti, barriere, regole e soprattutto vissuta con la signorina Rottenmeier.
Gli strampalati metodi pedagogici della signorina Rottenmeier non hanno solo distrutto la vita ad Heidi, ma hanno anche educato e preparato al peggio Klaus Von Truppen, il geniale scienziato protagonista di SS Tata, di Walter Leoni (Edizioni BD).

Siamo in un’Italia del futuro, ma estremamente immaginabile: perché la Destra ha creato un clima di odio e di paura, in cui dilaga la xenofobia, il razzismo e la paura per ogni ideologia diversa. In questo clima di terrore, Von Truppen sembra quasi un agnellino, sta nel suo laboratorio a cercare di clonare Hitler da un baffetto recuperato sulle Ande, suo unico obbiettivo praticamente da sempre. Lui è li quieto a casa sua, niente potrebbe turbarlo o distoglierlo dal suo intento, ma…

Arriva B. Yonzé, la bis – bis nipotina: un terremoto, un uragano che porta nella vita di Klaus tutto ciò che mai avrebbe pensato. All’inizio tra i due c’è una profonda diffidenza, Klaus non sa neanche come si deve trattare una bambina, sa come NON si deve trattare, ricordando i terribili momenti passati con la sua spietata tata, Rottenmeier. Presto però Klaus inizierà a empatizzare con la sua nipotina, ma soprattutto inizierà a capire quanto sia dannoso e spregevole uno stato razzista, discriminante, xenofobo, anche con chi, come B. Yonzé non può avere colpe. Il suo modo di vedere il mondo, la sua idea politica, cambieranno di pari passo con le discriminazioni che la sua nipotina subisce, solo perché è nera.

Il fumetto ha tre storyline principali:
– quella di Klaus nel presente, che vive per clonare Hitler, ma in realtà deve cercare di mantenere un equilibrio nel caos generato da B. Yonzé.
– Quella di Klaus nel passato, tormentato dal ricordo delle angherie subite da piccolo quando era educato dalla perfida signorina Rottenmeier.
– L’ambiente esterno, quello degli altri cittadini, in cui si vedono loschi personaggi di estrema destra che fanno campagne elettorali, vecchi intransigenti che guardano con sospetto tutto ciò che potrebbe danneggiare lo status quo e un talk show televisivo in cui si confrontano l’onorevole Zannoni e Antonio Segantini rappresentante, della resistente sinistra, a cui però non lasciano mai spazio, timoroso e debole, vorrebbe solo sostenere e magari riuscire ad esprimere una sua opinione, ma Zannoni e il conduttore non fanno altro che mettergli in bocca cose che non ha mai detto, per renderlo ancora più odioso alla maggioranza, che ovviamente, osanna il Premier Zannoni.

L’esterno si amalgama con la vita privata di Klaus e di sua nipote, che non riescono a vivere serenamente come dovrebbero poter fare un bis – bis nonno e la sua bis – bis nipotina. Attraverso una sagace critica di tutto ciò che già oggi possiamo appurare, uscendo semplicemente di casa, Leoni ci regala una storia divertente, ma che porta moltissime riflessioni. Anche se l’ambientazione e i personaggi sono estremamente sopra le righe, la trama espone tantissime verità e la speranza è che nel futuro, più persone sicure del loro credo pericoloso come Von Truppen aprano gli occhi su ciò che c’è dall’altra parte e sul male che generano, se poi diventano anche nonni grandiosi, tanto meglio.

La ventata di novità, di disordine ma anche di consapevolezza morale che porta B.Yonzé è sottolineata dall’autore anche graficamente. Nell’intervista che potete trovare qui, sul sito di Edizioni BD, infatti, a proposito delle tavole ricche di colori che esplodono solo dopo l’arrivo della bambina, quando invece le tavole precedenti sono in bianco e nero, dice che:

Prima della nascita di mio figlio, il mio mondo aveva morbidi ed eleganti colori pastello, basse saturazioni, sfumature, tinte autunnali e colori per lo più scuri. Era fatto di legno, cartone, grafite, acciaio, vetro… Poi sono arrivati pupazzi, copertine, tutine, giocattoli, e il mio mondo è stato travolto da colori accesi, violenti, fluo ed efferati arcobaleni: è stato uno shock cromatico. Ed è quello shock che ho voluto riprodurre nel fumetto. Ho cercato di dare ad ogni tinta un significato ben preciso perché aiutasse la lettura della storia e ne chiarisse il senso.

È stata una lettura estremamente piacevole, soprattutto grazie ai continui andirivieni nel passato e nel presente di Klaus che creano grande dinamismo, anche se la trama era già molto originale in partenza. Un finale scoppiettante e molto sorprendente concludono nel migliore dei modi questo grandioso fumetto!