In un comodo ed amenissimo luogo fuori dal Salone del Libro di Torino, l’ultimo giorno di fiera, abbiamo incontrato Lorenzo Flabbi e Marco Federici Solari editori de L’Orma per fargli qualche domanda sulla loro casa editrice. Il caldo mese di agosto per l’Indie BBB Cafè sarà infatti tutto dedicato alle loro pubblicazioni che hanno portato in Italia alcuni dei capolavori della letteratura europea, molto spesso trascurata.

1. Com’è nata la casa editrice L’Orma e qual è il significato del logo?
C’è una doppia motivazione che si nasconde dietro la nascita della casa editrice L’Orma: una di tipo privato, visto che tra noi c’è un grande rapporto di amicizia e da sempre un dialogo intellettuale che ingrandendosi ci ha portato a scommettere in qualcosa di più, a coinvolgere altri per renderlo “utile”; ed uno di tipo pubblico: in Italia c’è una sete di bellezza e di qualità, c’è bisogno di portare concetti culturali complessi cosa che stiamo cercando di fare attraverso la nostra collaborazione, essendo oltre che editori, traduttori e studiosi.
Per quanto riguarda il logo, lo abbiamo ripreso da Humbert de Superville, teorico del disegno illuminista olandese che ha pubblicato in francese nel 1835, nelle sue tavole ci sono gli occhi che abbiamo scelto come logo perché sono il simbolo dell’esperienza culturale, della ricerca, i logo nei nostri libri è messo sopra perché sotto di essi si svolge la letteratura.
2. Il vostro motto è “Tradurre in Italia ciò che si muove in Europa” come fate ad intercettare ciò che si muove in Europa?
Innanzitutto c’è da dire che abbiamo avuto esperienze di vita e di studio all’estero e proprio da queste siamo poi ritornati in Italia con l’intento di trovare uno spazio per un nuovo tipo di letteratura. L’intercettazione avviene tramite la nostra conoscenza, semplicemente leggendo i libri tedeschi e francesi, scoprendo che non sono stati ancora tradotti come è avvenuto con I giorni e gli anni di Uwe Johnson dopo un accordo con la casa editrice tedesca siamo riusciti a portare l’opera in Italia. Per esempio la Ernaux non era mai stata pubblicata in Italia ed ha rappresentato un grande spazio d’azione per L’Orma.
Oltre alle nostre personali conoscenze/letture ci affidiamo ad un bacino di conoscenze e contatti di persone che vivono di libri, un canale privilegiato attraverso cui sappiamo cosa vale la pena leggere. La scelta del libro da pubblicare comunque passa attraverso vari gradi di separazione, dopo le segnalazioni private o da proposte fatte da agenti, i libri sono vagliati dal nostro “mostro bicefalo”, bisogna capire se il libro proposto è nelle corde della casa editrice, valutandone il linguaggio, la storia, la trama, poi si passa agli accordi con le case editrici estere ed in ultimo si pubblica.
3. La letteratura francese e tedesca rispetto a quella americana ad esempio, non è molto diffusa in Italia, perché? Quali sono le differenze?
Il pubblico ha sulle letterature francesi e tedesche dei pregiudizi: la letteratura tedesca è vista come molto pensosa, come se tutti gli autori si basassero su Hegel e Nietzsche che sono alla base della complessità del pensiero mondiale e di riflesso si pensa alla letteratura tedesca come a qualcosa di difficile da leggere.
Per quanto riguarda invece la letteratura francese c’è il pregiudizio di una troppa intimità, di una narrazione esclusivamente introspettiva a questo proposito proprio la Ernaux smonta questo pregiudizio attraverso una scrittura universale, intrisa di cultura nazionale.
I lettori di letteratura americana sono molto attenti alla trama e credono che nelle altre letterature quest’attenzione alla storia vera e propria, ad una narrazione accattivante e prepotente non ci sia per far spazio a libri che si concentrano di più sulla lingua e sulla complessità dello stile. In realtà anche per quanto riguarda la letteratura americana ci sono falsi miti, perché a parte alcuni autori di narrativa di consumo come Follett o Smith che sono attenti a dare al lettore una storia concentrata sulla narrazione dei fatti, dietro la trama si nascondono nelle opere americane una grandissima complessità a livello strutturale, l’America racchiude il patrimonio del pensiero mondiale del ‘900 e questo è palese anche nelle opere letterarie.
4. Com’è nata invece l’idea dei Pacchetti che raccolgono le lettere dei grandi autori europei?
Visto che si è perso il gesto di spedire con questo metodo abbiamo cercato di rivitalizzarlo. Si tratta di libri spedibili con le sovraccoperte a busta pronti per le spedizioni, attraverso cui si possono inviare le lettere di alcune delle icone del pensiero letterario. Abbiamo scomodato autori molto noti per stravolgerli: è una sorta di collana iconoclasta che cioè sconvolge le sacre verità legate a grandissimi autori che i lettori pensano di conoscere, abbiamo cercato di dare dei ritratti di autori noti molto distante dalla realtà di cui fanno parte, mostrando caratteristiche e lati che non sono approfonditi. Ad esempio il pacchetto su Leopardi non lo ritrae nel suo solito pessimismo, ma anzi raccoglie lettere sulla ricerca della felicità, che dimostrano il suo ardente desiderio di vita, la sua altissima ambizione esistenziale facendo così in modo che l’immagine stereotipata di una delle figure cruciali della modernità italiana venga strappata, mostrando anche come la letteratura e gli autori siano in realtà molto più complessi di quello che si crede.
Sgretolare stereotipi e pregiudizi attraverso la letteratura è la missione di una casa editrice davvero intellettuale, deve andare oltre la superficie, scavare e riuscire attraverso le proprie opere ad unificare ed a intercettare e unire persone e pensieri diversi per scavalcare l’ignoranza, il razzismo: l’intellettuale non può essere razzista perché vede, conosce ed accetta la complessità e le differenze.
5. L’Orma ha anche una collana di testi in italiano, cercate continuità tra questi e i testi in francese e tedesco o no? Quali sono le caratteristiche dei vostri autori italiani?
La collana Fuoriformato è l’unica cogestita con Andrea Cortellessa, è un lascito ospitata in una nuova forma ne L’Orma. Questa collana porta avanti un discorso sul ‘900, cercando di fare un recupero archeologico sui testi delle avanguardie e neo avanguardie e intercettando i testi contemporanei che si mettono in relazione con le collane che intersecano letteratura ed altre arti: testi iconotestuali dove testo ed immagini sono compresenti in un dialogo continuo. In questa collana ci sono classici come Manganelli, Pomilio…
6. La grafica è minimal ma di grande impatto, che evoca grande eleganza e raffinatezza, da cosa è dettata questa scelta?
Il linguaggio grafico è fondamentale e si concretizza in una ricerca di eleganza attraverso una serie di dettagli precisi che nel loro complesso restituiscono una chiara visione estetica: ci sono 4 sfumature di colore di partenza, l’incipit è contenuto nelle bande, l’apertura del testo gioca sulla membrana porosa della copertina: non è già il libro, ma è l’oggetto, il libro nella sua oggettività. L’immagine tra la prima e la quarta di copertina è collegata, ma la si vede solo attraversando la lettura del libro. La grafica è curata da Antonio Almeida che è parte integrante della casa editrice e gira intorno all’elaborazione culturale a tutto tondo de L’Orma, affidare la grafica ad esterni sarebbe snaturante per tutto il progetto editoriale.
7. Quali sono le prossime uscite de L’Orma?
Tra le prossime uscite c’è La riva delle Sirti di Gracq capolavoro al centro del canone letterario francese dell’800 che incredibilmente non è penetrato in Italia prima dell’inizio degli anni ’50.
Avremo poi un’altra figura femminile innamorabile come Gilgi, che è Doris protagonista de Le ragazze di seta artificiale di Keun, avremo poi La demenza del pugile, altro libro di François Weyergans poi La chiara Fontana di Bosc scritto breve, ma chiaro esempio di cosa vuol dire scrivere bene e tanto altro ancora.
8. Il vostro titolo preferito de L’Orma e in generale.

Il preferito de L’Orma è sicuramente Gli Anni di Annie Ernaux che ha avuto in Italia il riconoscimento che merita e sicuramente Condominio Oltremare di Giorgio Falco, che invece attende ancora di essere riconosciuto come il libro straordinario che è. In generale il libro preferito di Marco Federici Solari è Il castello di Kafka in cui riesce a dare la descrizione dell’uomo ed è una lettura imprescindibile, mentre quello di Lorenzo Flabbi è The Waste Land di T. S. Elliot è una poesia, è prosa, è un libro in cui è riconoscibile l’importanza del tono e del ritmo.
Ringraziamo ancora gli editori per essere stati così disponibili e vi invitiamo a seguire la pagina dell’Indie BBB Cafè in cui vi parleremo per tutto il mese di agosto delle pubblicazioni de L’Orma!
