Quando studi archeologia non è che puoi esimerti così dal comprare un fumetto ambientato nella preistoria ed eccoci a parlare di Darwin, “scritto” da Giulio Antonio Gualtieri e disegnato da Alessio Moroni, pubblicato da Uno studio in rosso, al prezzo di 10 euro.
In questo fumetto di scritto ce n’è poco davvero e questo è ovvio, insomma siamo nella preistoria: niente parole.
Siamo di fronte a un silent book diviso in 5 capitoli al cui inizio si trovano le uniche parti scritte del fumetto. Leggere un silent book è la cosa più difficile da affrontare per un lettore, perché deve concentrarsi su qualcosa a cui non è abituato: deve leggere le immagini, stare attento ai particolari perché nessuna didascalia ti aiuta, ma come dice il nostro caro avvocato George “Non farti prendere dal panico, dritti alla meta” lui si è cimentato nell’impresa e dopo aver iniziato questo fumetto 3 volte ha capito il meccanismo e la lettura è andata avanti senza intoppi.
I personaggi sono tre, descritti nell’ultima pagina: Wzap e Hiiist da una parte rispettivamente un uomo di Neanderthal e un Homo Floresiensis e dall’altra l’Homo Sapiens Sapiens. Sono tutti contro tutti, in un mondo dove l’unico modo per vivere e sopravvivere è usare la violenza, dove i tre devono cercare di prevalere uno sull’altro, di calpestarsi a vicenda per strappare ancora un altro giorno alla dura vita della preistoria dove la lotta non è solo tra uomini, ma anche contro pericolosi predatori.
L’elemento maggiormente presente nel fumetto è senza dubbio il sangue, la lotta tra i tre e la tigre dai denti a sciabola è una delle parti che ho apprezzato di più. Non è che ci sia solo sangue sono molto belli anche i siparietti tra Wzap e Hiiist che si intermezzano tra una lotta e l’altra. I disegni sono stupendi, i colori sono molto scuri e c’è un’assenza quasi totale di luce tranne che nell’ultimo capitolo dove c’è un capovolgimento nella trama. Tutti i personaggi animali compresi, sono resi davvero bene, non c’è una costruzione standard delle pagine, la griglia varia in continuazione e questo contribuisce a dare ancora più movimento ad una storia che è già pura azione. I momenti unici di staticità sono gli stacchi tra un capitolo e l’altro dove una splash page (in assoluto le tavole più belle del fumetto) annuncia la fine del capitolo e l’inizio di un altro e qui abbiamo delle citazioni: tante e varie si va dai filosofi con Nietzsche, Feuerbach a citazioni di film, di canzoni, di altri scrittori tra cui McCarthy e la Rowling tutte accomunate dall’essere riferite all’essere umani. Attraverso queste frasi insieme al fumetto che ci riporta ai nostri albori si cerca di definire da cosa siamo partiti, quanta violenza è servita per essere definiti poi uomini.
L’ho fatto leggere ad alcuni colleghi e siamo tutti entusiasti, aspettiamo con ansia la seconda stagione perché è un fumetto veramente bellissimo, anche il finale è all’altezza di tutta la narrazione, si chiude in modo spettacolare. Pur essendo un silent book la trama non è difficile da seguire e secondo noi è da leggere, premesso il fatto che: c’è sangue dovunque ed è violento come doveva essere il mondo nella preistoria. La violenza non è un elemento che disturba, è anzi la chiave di lettura per capire cosa eravamo e cosa potremmo tornare ad essere ancora.